
“Solo in quei giorni non sono più io”
Il dolore è ad oggi una delle condizioni mediche più diffuse al mondo e spesso è in comorbilità con i disturbi psichiatrici, come ansia e depressione, specie se il dolore perdura nel tempo generando periodicamente un disagio psichico importante.
Un esempio di dolore che si presenta puntuale ogni mese in alcune donne, rientra nella cosiddetta sindrome premestruale (SPM) e quando è più grave, nel cosiddetto disturbo disforico in fase premestruale (DDFP).
Questa sindrome è un’entità clinica a ponte tra la ginecologia e la psichiatria, ha una componente eredo-familiare, è frequente nelle donne caucasiche rispetto a quelle afro-americane, è molto comune in età riproduttiva e la prevalenza non sembra variare con l’età (il picco è nell’età giovane adulta ed è in relazione agli eventi riproduttivi nella 3-4a decade di vita). I fattori di rischio per lo sviluppo di questa patologia sono una storia familiare di SPM/DDFP o un’anamnesi positiva per disturbi della serie psichiatrica (vissuti di trauma, abuso, violenza domestica, stress acuti e/o cronici), il soprappeso, la vita sedentaria, il tabagismo, l’elevato consumo di caffeina, una carenza di vitamina B6, di calcio e di magnesio. Per fare diagnosi ci si avvale di una buona anamnesi, che comprende sintomi quali sbalzi d’umore, tristezza o pianto improvvisi, umore marcatamente depresso, sentimenti di disperazione, ansia importante, tensione come sentirsi con i nervi a fior di pelle, ed altri ancora (per esempio, difficoltà di concentrazione, affaticamento, modificazione dell’appetito, alimentazione eccessiva, Ipersonnia o insonnia). Spesso i disturbi psichici sono accompagnati a sintomi fisici come sensibilità o tensione mammaria, artralgie o mialgie, sensazione di “gonfiore”, incremento di peso da ritenzione idrica. Tutto questo corollario sintomatologico compare durante il ciclo mestruale, nella settimana precedente l’inizio della mestruazione (fase luteale) e deve migliorare entro pochi giorni dall’inizio del flusso mestruale, scomparendo nella settimana successiva.
Le cause di questi disturbi mestruali implicano l’Influenza degli steroidi gonadici, soprattutto del progesterone prodotto dal corpo luteo, su alcuni recettori a livello del Sistema Nervoso Centrale, che causano l’insorgenza dei disturbi psichici e sul sistema sistema renina-angiotensina-aldosterone, responsabile della ritenzione idrica nei giorni che precedono la mestruazione.
Uno strumento molto utile per fare diagnosi clinica di SPM o di DDFP, è quello di utilizzare un diario in cui la donna riporta la propria sintomatologia in termini di modalità di insorgenza, durata e gravità rispetto alle diverse fasi del ciclo mestruale, per un periodo che comprenda almeno due cicli mestruali.
Le strategie terapeutiche mirano sia alla soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, con l’ausilio di contraccettivi orali sia alla modulazione dei sistemi centrali di neurotrasmissione con bassi dosaggi di farmaci serotoninergici, oltre a comprendere strategie dietetiche, nutraceutiche e comportamentali.
Nei casi di gravità dei disturbi della serie affettiva che si configurano nel DDFP, è necessario considerare l’intervento dello psichiatra.
Caso Clinico
Sofia* 17 anni effettua una prima visita psichiatrica a maggio del 2024, inviata dal mmg per sospetta sindrome ansioso-depressiva.
Vive coi genitori e col fratello di 16 anni. Ha un ottimo rapporto con la madre, meno col fratello e col padre, con i quali non parla molto perché dice che la considerano un’isterica. Si presenta di costituzione robusta, in sovrappeso, con plurimi fallimenti di diete alle spalle. Riferisce che la nonna e la zia materna hanno sofferto di depressione e con tanta sofferenza è convinta di assomigliare a loro. Sofia è sempre stata una ragazza tranquilla e serena fino ai 15 anni quando ha cominciato ad accusare forte tristezza e malinconia con pianto inconsolabile e sbalzi d’umore in alcuni giorni del mese senza motivi apparenti. A 16 anni si ritira dalla scuola (III anno Istituto Professionale) perché aveva iniziato a fare diverse assenze ogni mese a causa di un forte malessere per cui non aveva voglia di fare niente, aveva dei forti attacchi di fame e passava le giornate a letto a dormire. Dopo il ritiro dalla scuola aveva iniziato a lavorare in una pizzeria nel fine settimana, con soddisfazione e le riusciva bene eccetto in quei giorni in cui “non era più la stessa”, perché si sentiva coi nervi a fior di pelle tanto da litigare con tutti. Su mio suggerimento aveva iniziato ad annotare su un diario i giorni no e i giorni sì, scoprendo che la settimana prima del ciclo mestruale le capitava di piombare in una situazione infernale per cui non era più la stessa persona. Quella rabbia, quella tristezza, quella fame e quel sonno, quei dolori al ventre, scomparivano improvvisamente tra il primo e secondo giorno del flusso mestruale.
Quando ho visto Sofia la prima volta, ho pensato di essere difronte ad una ragazza affetta da un disturbo alimentare spia di uno stato depressivo sottostante, ma dopo un paio di mesi, grazie al suo diario, la diagnosi di disturbo disforico in fase premestruale, si è rivelata da sé. Attualmente Sofia sta bene, più curata nell’aspetto e più sorridente; sta assumendo un antidepressivo a basso dosaggio durante i 15 gg del ciclo che precedono il flusso mestruale ed è contenta di sapere che è una ragione organica e non mentale a causarle il cambiamento di personalità in quei giorni in cui non si riconosceva più.
*nome di fantasia
A cura di:

Dott.ssa Patrizia Balsamo
Psichiatra Psicoterapeuta
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