Psicoterapia Di Gruppo: Condividere Fa Bene

La terapia di gruppo ha tra i suoi obiettivi quello di aumentare la consapevolezza di sé attraverso il riconoscimento del proprio ruolo e del ruolo degli altri nelle relazioni, delle differenze e delle comunanze fra sé e gli altri e per una messa in campo esperienziale diretta che nella terapia individuale è limitata alla sola interazione terapeuta-paziente.

 

Come nella terapia individuale, vige il segreto professionale: oltre al terapeuta, si richiede anche ai pazienti partecipanti alla rigorosa tutela della privacy reciproca. Ai pazienti si chiede un atteggiamento di rispetto reciproco, di apertura all’altro considerando le differenze di carattere e tenendo in considerazione tempi e modi diversi ad aprirsi con sconosciuti su temi personali; viene richiesto di favorire il più possibile un clima di non giudizio. Ci si impegna specificatamente a non riportare all’esterno quanto si dice nel gruppo e a non coltivare rapporti personali fra elementi del gruppo all’esterno (questa prescrizione vale solo per la durata della terapia). I partecipanti possono liberamente scegliere quanto condividere nel gruppo delle loro emozioni ed esperienze intime ed è sempre possibile astenersi dal rispondere a domande per cui non ci si sente pronti a condividere la risposta nel gruppo. I partecipanti possono interfacciarsi col terapeuta separatamente dalle sedute solo per eccezionali brevi comunicazioni e/o delucidazioni: in questo caso di solito si sceglie un atteggiamento di trasparenza e viene quindi comunicato agli altri partecipanti che si è avuto un contatto privato senza entrare nel merito del contenuto di questo, fatto salvo casi di necessità e col consenso dell’interessato. 

I partecipanti possono seguire in parallelo un percorso di psicoterapia individuale con altri professionisti o un trattamento farmacologico.

 

Per permettere di lasciare spazio alla condivisione a tutti gli elementi del gruppo, solitamente le sedute hanno una durata leggermente maggiore rispetto a una seduta di psicoterapia individuale; la cadenza può essere settimanale o bisettimanale e si cerca di favorire un orario e una sede che sia comoda affinché tutti siano in grado di essere presenti a tutte le sedute. Solitamente si costituisce un calendario di sedute con un ciclo di 8-10 sedute: in questo caso normalmente il gruppo che si forma rimane chiuso all’entrata di nuove persone fino a che non sono terminate le sedute programmate per quel ciclo e poi si può riorganizzare un nuovo ciclo con l’entrata di nuove persone.

 

Si distinguono gruppi omogenei ed eterogenei: nel primo caso si formano gruppi con partecipanti che sono accomunati fra loro per tipologia di problema o perché stanno vivendo esperienze di vita simili (è il caso ad esempio di gruppi di persone che stanno vivendo un lutto, oppure persone che hanno problemi di disturbi alimentari, adolescenti con simili problematiche e così via); nel secondo caso il gruppo è costituito da persone che possono avere disagi psichici di diversa natura ed età ed esperienze di vita differenti. Vi sono vantaggi e svantaggi in entrambi i tipi di gruppo: il gruppo omogeneo è più utile per trattare un focus specifico e favorisce un effetto di rispecchiamento e di sentirsi capiti riguardo al proprio problema, inltre il gruppo sarà subito molto più coeso e pronto a lavorare sulle tematiche portate; il gruppo eterogeneo invece, pur partendo da prospettive diverse e quindi necessitare forse di un po’ di tempo per “rompere il ghiaccio”, potrà però avere delle potenzialità in più per quanto riguarda la possibilità di vivere nuove esperienze relazionali, riuscire ad immedesimarsi nei panni degli altri e comprendere di più come gli altri ci possono vedere dall’esterno.

 

Inoltre i gruppi possono avere orientamenti di conduzione e di scopo diversi: dal fornire indicazioni e supporto a disturbi mentali o dipendenze sia per chi ne soffre che per i propri familiari (gruppi cosiddetti psicoeducazionali), alla messa in pratica di attività espressive artistiche o teatrali che veicolino emozioni e vissuti difficili da esprimere a parole fino a gruppi più strettamente psicoterapici con tecniche e modalità simili a quelle dei colloqui di terapia individuale. A differenza della psicoterapia individuale, però, alcune tematiche non saranno affrontate in modo diffuso e approfondito, ma più veicolate all’interno dei vissuti e dei rimandi che si creano nell’interazione fra i vari componenti del gruppo: per questo motivo alcuni autori preferiscono la dicitura psicoterapia in gruppo rispetto a psicoterapia di gruppo.

A cura di:

Dott. Stefano Zanone Poma

Psichiatra, psicoterapeuta

 

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