Depressione nell’anziano
FREQUENZA DELLA DEPRESSIONE NELL’ANZIANO
La depressione rappresenta il disturbo psichico di più frequente riscontro nella terza età.
Per spiegare questo fatto vengono chiamati in causa
- il concorrere di fattori di ordine psico-sociale e biologico: se da un lato, infatti, l’età geriatrica può essere considerata “l’età delle perdite” per il susseguirsi a grappolo e, spesso, in modo irreparabile di eventi di vita che hanno questo significato.
- alcune modificazioni neuroendocrine potrebbero determinare una maggiore vulnerabilità biologica dell’anziano a questi eventi.
A seconda dei metodi di valutazione utilizzati e dell’ambiente esaminato (anziani a domicilio, in istituzione, portatori di disabilità eccetera) la frequenza della depressione nell’anziano è stata stimata in misura variabile dal 5 al 65 per cento degli anziani.
Quel che è grave è che solo il 5 per cento degli anziani portatori di depressione viene riconosciuto come tale e che, di essi, solo il 25 per cento riceve un trattamento specialistico.
In generale si può affermare che la depressione nella terza età si presenta con frequenza decisamente più rilevante che in ogni altra fascia di età.
La ragione per una così elevata prevalenza di questi quadri può essere in gran parte ricondotta alla maggior frequenza con cui in età geriatrica si verificano degli eventi psicosociali stressanti, che, come si è detto, probabilmente trovano nell’anziano un particolare terreno biologico predisponente alla risposta di tipo depressivo.
Gli eventi più stabilmente associati alla depressione sono risultati essere la scarsa salute fisica e/o la perdita dell’autosufficienza, la perdita di relazioni intime e confidenziali, la bassa frequenza di contatti sociali, il vivere da solo, uno scarso supporto sociale, alcuni tipi di traumi infantili e la perdita di una persona cara.
QUADRI CLINICI
Il termine depressione di per sé si riferisce ad una variazione del tono dell’umore lungo un continuum che spazia dal normale al patologico. Sentimenti di tristezza e di dolore fanno parte della vita quotidiana, ma essi possono essere di intensità e durata tale da configurarsi come una sindrome depressiva vera e propria.
La depressione maggiore nell’anziano si presenta con caratteristiche cliniche sostanzialmente sovrapponibili a quelle del soggetto in età giovanile. L’alterazione del tono dell’umore può essere anche di breve durata (mai comunque inferiore a due settimane), ma particolarmente grave e pervasiva, con caduta quasi totale degli interessi, presenza di sintomi neurovegetativi importanti (insonnia, anoressia, calo ponderale eccetera), diminuzione dell’autostima con ricorrenti idee di morte e pensieri suicidari, diminuzione della capacità di attenzione e della memoria. Una situazione di una certa frequenza nell’anziano è la comparsa di deliri e/o allucinazioni, soprattutto qualora la depressione sia ad insorgenza tardiva. Secondo alcuni Autori tali disturbi sarebbero presenti nel 40per cento degli anziani ricoverati per depressione: l’identificazione della malattia di base è abbastanza agevole qualora essi insorgano dopo, per esempio, un evidente calo del tono dell’umore e la comparsa di disturbi neurovegetativi, mentre riserva non poche difficoltà nel caso siano prevalenti i disturbi a carico del contenuto del pensiero e della percezione. Tuttavia, in assenza di una storia precedente di psicosi, la comparsa in età a-vanzata di questa sindrome deve porre il sospetto di depressione maggiore.
La distimia è caratterizzata dalla presenza di sintomi depressivi che non hanno la gravità e l’intensità caratteristica della depressione maggiore, ma che sono di lunga durata (per definizione la sintomatologia depressiva è presente da almeno due anni, con occasionali brevi periodi di eutimia).
TIPI PARTICOLARI DI DEPRESSIONE NELL’ANZIANO
Condizioni mediche associate con la depressione
Varie malattie fisiche possono essere associate alla depressione, per cui esse vanno escluse e, nel caso presenti, va curata la malattia di base:
- Disturbi endocrini: iper e ipotiroidismo, morbo di Cushing, morbo di Addison, iperparatiroidismo
- Malattie infettive: influenza, mononucleosi, epatite virale, polmonite virale
- Anemia perniciosa
- Carcinoma della testa del pancreas e dell’ovaio
- Tumori cerebrali
- Lupus eritematosus sistemico
- Morbo di Parkinson
- Farmaci vari
Depressione espressa con sintomi somatici-depressione mascherata:
Nella persona anziana è molto frequente che la depressione venga espressa attraverso sintomi somatici. Ciò è in parte spiegabile col fatto che l’attuale generazione di anziani proviene da un contesto sociale in cui l’esternazione di un disturbo mentale potrebbe essere socialmente inaccettabile: per questo, la persona depressa può essere riluttante a esprimere sentimenti di tristezza o dolore morale ed è più disposto, per contro, a concentrarsi sul disagio fisico. La manifestazione di una depressione attraverso un sintomo somatico può inoltre offrire all’anziano il sollievodalla responsabilità dei suoi sentimenti depressivi e, nello stesso tempo, provvedere i mezzi per dirigere la sua ansia e i suoi sentimenti di colpa verso se stesso in forma di autopunizione. Di fatto, può accadere frequentemente che negli anziani il disturbo depressivo non si presenti affatto con i classici sintomi affettivi e cognitivi, ma si esprima quasi esclusivamente con quelli somatici. Il termine di “depressione mascherata” viene usato in questi casi per indicare uno stato in cui la caduta del tono dell’umore viene, appunto, “mascherata” da altre manifestazioni sintomatologiche, che vengono portate in primo piano dal paziente come principale (se non l’unico) disturbo. Queste “maschere” non sono limitate a sintomi somatici (per e-sempio dolore cronico a varia localizzazione, disturbi gastroenterici o genitourinari eccetera), ma possono apparire come alterazioni comportamentali e come pervasive paure ipocondriache.
Da una ricerca condotta presso i medici di base, si è evidenziato che circa il 10 per cento dei pazienti presentava segni clinici di depressione e che in circa la metà dei casi essa si manifestava, appunto, come una depressione mascherata.
La pseudodemenza
Un quadro particolarmente insidioso dal punto di vista diagnostico, tipico del soggetto in età geriatrica, è costituito dalla pseudodemenza. Con tale denominazione si intende un quadro depressivo che comporta una alterazione globale delle capacità cognitive dell’anziano, tale da poter essere scambiato a tutti gli effetti per una demenza vera e propria.
Secondo alcuni ricercatori il 12 per cento degli anziani diagnosticati come dementi sono il realtà anziani gravemente depressi.
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