Disturbi d’ansia

disturbi d’ansia fanno parte dei disagi mentali più diffusi e tuttavia oggi possono essere efficacemente curati.

L’ansia è una reazione psicologica e fisica assolutamente normale nei confronti di situazioni che temiamo. L’ansia è innata e fa parte della natura umana. È la normale risposta del nostro organismo che si prepara ad affrontare ciò che avverte come un pericolo.

La reazione di allarme non è una esclusiva peculiarità dell’uomo, si ritrova anche nel regno animale. Nell’animale tutti i cambiamenti fisici propri dell’ansia sono utili per un comportamento di attacco o di fuga. In altri termini, di fronte ad una minaccia o un pericolo l’animale reagisce con modificazioni fisiologiche utili ad affrontare la minaccia o tramite l’eliminazione diretta del pericolo (attacco) o tramite l’allontanamento dalla minaccia (fuga).

Ciò fa capire l’importanza della reazione di allarme come condizione che facilita la sopravvivenza dell’animale. Anche per l’uomo l’ansia entro certi limiti  è utile, anzi necessaria, perché agisce come un campanello d’allarme di fronte a una situazione di pericolo (per esempio, di fronte al rischio di essere investiti da un’auto) e perché aumenta la prestazione di un individuo (per esempio, in occasione di un esame, prima di tenere un discorso in pubblico).

L’ansia diviene un disturbo quando non siamo più in grado di controllarla e quando può avere delle gravi ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne soffre, poiché induce a cercare di evitare le situazioni e le persone che spaventano, limitando progressivamente la propria vita privata e professionale.

L’ansia è un disturbo molto comune; ne soffre circa una persona su 20.

È presente un disturbo d’ansia quando:

  • La reazione ansiogena si manifesta frequentemente;
  • La paura è sproporzionata rispetto alla situazione;
  • Si cominciano ad evitare le situazioni temute;
  • È compromessa la vita lavorativa, sociale o familiare

sintomi psicologici più comuni dei disturbi d’ansia sono: la tensione, la preoccupazione, il panico, il senso di irrealtà, la paura di impazzire, la paura di morire, la paura di perdere il controllo, la difficoltà di concentrazione (“pensieri a raffica”), il mondo circostante sembra irreale.

sintomi fisici più comuni sono: il tremore; la sudorazione; la palpitazioni e tachicardia; lo stordimento; il senso di vertigini; la tensione muscolare; la nausea; il torpore; il  mal di stomaco; il formicolio alle estremità del corpo;tremore delle mani;  la bocca secca; le gambe molli; la perdita di equilibrio;  un frequente bisogno di urinare; la rigidità al collo.

Cosa può scatenare un disturbo d’ansia?

Uno stato d’ansia eccessivo è spesso causato da situazioni di stress psicologico e fisico.

Esempi di stress psicologico:

  • fine di un rapporto
  • perdita di una persona cara
  • perdita del lavoro
  • mancanza di sonno
  • pressioni sul lavoro
  • problemi finanziari
  • discussioni accese

Esempi di stress fisico:

  • malattia fisica
  • uso eccessivo d’alcol
  • abuso fisico e sessuale
  • traumi

 

LA FOBIA SOCIALE

È un disturbo molto comune.

Le persone che ne soffrono temono di fare cose che possano creare loro imbarazzo in presenza di altri (parlare in pubblico, mangiare davanti ad altri, firmare un documento, andare ad una festa, parlare con persone di autorità, resistere ai venditori insistenti, provare un abito…). La loro più grande paura è la valutazione negativa da parte degli altri, il ricevere critiche, l’essere rifiutati. La sensazione prevalente che provano è la vulnerabilità, il sentirsi preda di pericoli interni o esterni. Quando si trovano di fronte a persone non familiari, che reputano particolarmente critiche o superiori a loro, cercano di intervenire il meno possibile nella conversazione, magari sorridendo e annuendo, ci mettono più tempo a rispondere perché hanno paura di essere giudicate non intelligenti, non all’altezza degli interlocutori e non adeguate. Sono quasi costantemente concentrate su loro stesse e su cosa credono che gli altri pensino di loro. Quando ritengono di non essere state competenti e socialmente desiderabili si avviliscono, si autosvalutano, si sentono diverse e inferiori. Col tempo diventano sempre meno capaci di affrontare le situazioni temute.

Tra il 3 e il 13% della popolazione soffre di ansia sociale.

L’ansia sociale può manifestarsi prima, durante o dopo una circostanza sociale e in genere presenta:

  • cambiamenti fisiologici: tremori, sudorazione eccessiva, rossori, sensazione di vuoto alla testa, tachicardia;
  • cambiamenti del modo di pensare: le persone che soffrono di ansia sociale immaginano in anticipo la situazione temuta e cosa accadrebbe se le cose non andassero come desiderano. Questi pensieri negativi creano ansia e altre emozioni negative.

Nelle forme più gravi l’ansia sociale può provocare attacchi di panico e essere associata a periodi di depressione.

 

IL PANICO

Gli attacchi di panico sono episodi di intesa ansia in assenza di un reale pericolo e avvengono molte volte come un fulmine a ciel sereno. È questo il motivo per cui spaventano tanto. In realtà hanno sempre un fattore scatenante, anche quando non siamo in grado di riconoscerlo come tale.

Quando gli attacchi di panico sono ricorrenti, si parla di “Disturbo di panico”.

Gli attacchi di panico sono molto diffusi, soprattutto tra i giovani. Circa il 30% della popolazione urbana soffrirà, almeno una volta nella propria vita, di un attacco di panico.

Presentano spesso sensazioni fisiche molto intense come: nausea, batticuore, sensazione di fiato corto o di soffocamento, vertigini, vampate di caldo e sudori. Il panico insorge quando questi sintomi fisici vengono erroneamente giudicati pericolosi, ingenerando così un circolo vizioso, in quanto queste interpretazioni sbagliate portano ancora più ansia e aumentano l’intensità dei sintomi.

Anche i nostri pensieri si modificano durante un attacco di panico: i pensieri più comuni saranno ad es. la paura di morire, di impazzire, di fare una figuraccia terribile. Pensieri come: “Avrò un infarto” o “Ora svengo” sembrano così reali nel momento dell’attacco di panico da far sì che alcuni arrivino a chiamare l’autoambulanza o vadano in ospedale. Questo modo di pensare contribuisce a peggiorare i sintomi e di conseguenza i pensieri ansiosi creando il famoso circolo vizioso.

 

L’AGORAFOBIA

Letteralmente “paura degli spazi aperti”. Le persone che ne soffrono temono perciò lo spazio esterno, vissuto come ostile. Ad esempio, hanno paura di guidare in autostrada, temono – nelle forme più gravi – di allontanarsi dai posti che sono loro familiari, di andare in giro da soli, ecc. Ma, nonostante il significato della parola, chi soffre di questo disturbo di solito teme anche gli spazi chiusi come le banche, gli ascensori, gli aerei, ha paura di usare i mezzi pubblici, specialmente la metropolitana, ha paura della folla, di entrare nei supermercati, di guidare nei tunnel, sui ponti. La definizione corretta di agorafobia, perciò, è la paura di trovarsi in situazioni in cui non sia possibile ricevere soccorsi o dalle quali sia difficile la fuga in caso di necessità.

 

LA FOBIA SPECIFICA

È una reazione di paura collegata ad uno stimolo specifico (ad esempio, un insetto, il sangue ecc.) che produce tensione e che è riconoscito come eccessivo o irrazionale dalla stessa persona che lo prova ma che porta a comportamenti d’evitamento o ad ansia intensa in caso di esposizione allo stimolo temuto; e causa un moderato livello di disturbo emotivo, sociale e lavorativo.

Solitamente le fobie specifiche sono raggruppate in quattro categorie:

  • fobie per animali (cani, gatti, cavallette, ecc)
  • fobie per ambienti naturali (altezze, temporali, acqua)
  • fobie per il sangue, iniezioni e ferite
  • fobie per situazioni ( per esempio, aerei, ascensori, luoghi chiusi)

 

IL DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA

È un disturbo d’ansia caratterizzato da uno stato di preoccupazione per diversi eventi, che risulta eccessivo in intensità, durata o frequenza rispetto all’impatto o alla probabilità reale degli eventi temuti dal soggetto. Tale stato, inoltre, non risulta associato a specifiche circostanze, è difficile da controllare per chi lo sperimenta ed è presente nel soggetto per la maggior parte del tempo per almeno sei mesi.

Le preoccupazioni eccessive sono accompagnate da almeno tre dei seguenti sintomi:

  • irrequietezza;
  • facile affaticabilità;
  • difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria;
  • irritabilità;
  • sonno disturbato;
  • tensione muscolare.

La persona che ha un disturbo d’ansia generalizzato vive come se si aspettasse una catastrofe da un momento all’altro, in uno stato di preoccupazione quasi costante.
Gli eventi di cui la persona si preoccupa eccessivamente possono cambiare anche frequentemente: a partire da una preoccupazione e dalla relativa ansia, infatti, si attivano catene di pensieri negativi dette rimuginazioni, che mantengono e incrementano lo stato iniziale. Le rimuginazioni nascono come tentativi di risoluzione dei problemi, ma si rivelano fallimentari.

 

IL DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS (DPTS)

È un disturbo che può insorgere dopo aver assistito o essere stati coinvolti in un incidente, un’aggressione o altri eventi estremamente minacciosi o stressanti. Si manifesta con una serie di sintomi di disagio innescati dall’esperienza di eventi traumatici stressanti, come trasalire facilmente, sentirsi ansiosi o irritabili, avere ricordi intrusivi dell’accaduto durante le attività quotidiane o incubi relativi all’evento, sentirsi emotivamente bloccati.

Recenti studi hanno stimato una incidenza del Disturbo post-traumatico da stress tra il 5% e il 10% dell’intera popolazione.

 

dott. Susanna Lissandron

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